Questa finestra sul mondo che il “Museo Polivalente” di Roccadaspide ha aperto intende presentare le attività svolte dall’associazione Shunt-Onlus: “Arti Artigianato Cultura nel Mediterraneo”in circa dodici anni di presenza sul territorio, divulgare la storia e le attività di un territorio attraverso l’Archivio Osservatorio e presentare le attività culturali che  di volta in volta andrà a proporre.

Attraverso il Borgo Medievale e il “Castello-Fortezza dei Principi Filomarino (oggi Giuliani), si diede il via alla manifestazione “Borgo delle Meraviglie”. La prima volta, esattamente nel 1996 l’associazione Shunt si occupò del Borgo antico di Roccadaspide e della sua valorizzazione attraverso la cultura. Tra le valenze della manifestazione ebbe particolare risalto e importanza il recupero della  memoria storica, in un mondo che sempre più velocemente ci sfugge, recuperare e conoscere la storia che ha forgiato quest’area geografica avrebbe significato ritrovare la nostra specificità evitando lo smarrimento”.

   

Allora come ora siamo di fronte alla globalizzazione politica ed economica, storica e culturale e, più che mai,  occorre riaffermare la propria soggettività per introdurre elementi di radicale correzione in uno spazio generale di riqualificazione e ricostruzione di modi significativi di essere. Per fare ciò occorre maggiormente riflettere sul nostro passato, individuando nella marea degli eventi e dei fatti trascorsi la nostra specificità. Un dato significativo ci è offerto dalla constatazione che la storia degli albori della civiltà Italiana si lega inscindibilmente alla nostra terra cilentana ed è parte integrante di quella del Mediterraneo che vide fiorire nel suo seno con greci, etruschi, lucani e romani le più alte espressioni del genio umano. Attraverso le vie tracciate nelle terre bagnate dal Calore e dall’Alento, passarono nel mondo antico genti diverse per i loro commerci , per i loro traffici, per i necessari collegamenti terrestri di Paestum e di Velia con le altre civiltà disseminate sul Tirreno e sullo Ionio. E’ storia della valle del Calore quella che attraverso le monete raccolte presso il Museo Provinciale di Salerno, parla degli Itali: il popolo di Enotri che sotto la guida di Italo tra il IX e l’VIII sec.a. C., assumendo quale proprio simbolo il toro, seguendo il corso del fiume Alento e Calore, si insediò sulle nostre colline interne imponendo il nome di Italia alla regione. Fa parte della storia della Magna Grascia il territorio della valle del Calore che fece da supporto a Paestum, (l’opulenta citta delle rose). Fa parte della storia medievale quella che ci parla attraverso il castello-maniero dei Principi Filomarino di Roccadaspide, del primo millennio e di come furono accolti i profughi di Paestum distrutta. Sono tante le aree geografiche che testimoniano di popoli diversi in epoche differenti, Paestum e Velia, l’Heraion di foce Sele e la tomba di Monte Pruno; gli insediamenti preistorici, e quelli descritti nel repertorio delle architetture medievali, torri di avvistamento collinari e costiere,  castelli e  palazzi gentilizi, luoghi di culto basiliani,  santuari. Avere alle nostre spalle una storia così ricca e importante  svoltasi su un territorio che fu crocevia di culture diverse e cerniera tra l’Europa e il sud del Mondo,  tra l’Occidente e l’Oriente, è motivo di grande privilegio. Ma la cosa più straordinaria è che il sovrapporsi dell’elemento greco e poi latino sull’originario assetto italico o il succedersi della dominazione straniera non hanno mai potuto sopprimere le differenze e le diversità. Particolarmente interessante a tale proposito, si inserisce la tesi sostenuta da Franco Cassano nel libro “il pensiero meridiano” nel quale rivendica per il Sud, “lo status” di autonomo soggetto di pensiero e suggerisce un equilibrato utilizzo di quello che appartiene a due mondi che hanno bisogno di integrarsi: l’identità e la differenza; il calcolo e la fantasia; il rigore e la flessibilità.