Aldo Carrozza, economista e saggista, conduce una proficua ricerca attraverso opere d’arte e saggi per contribuire alla realizzazione della “nuova alleanza” auspicata dal chimico–fisico , Ylia Prigogine, con cui coniugare la cultura umanistica con quella scientifica.

1° Volume
IL SISTEME NELL’ARTE

Chi vuol sapere cosa sia veramente l’arte non può perdere questo saggio nel quale, in una visione sistemica, vengono riaccertati e riqualificati i contenuti di numerose grandezze del mondo dell’arte. La chiarezza e le verità storiche sono fuse in un’analisi interdisciplinare davvero inedita. La forza dell’originalità interpretativa e la capacità di usare nozioni “extraterritoriali” fanno di questo saggio un’opera irriverente e “accomodante” al tempo stesso, che apporta una revisione ragionata utile per tutti coloro che si interessano di arte. Il sistema nell’arte conduce l’arte fuori dalla tradizione culturale umanistica, diventata, forse, ormai troppo chiusa e tautologica, incapace di centrare autonomamente l’originario scopo comunicazionale che si era dato. Molti autori di diverse discipline vengono presi come riferimento per una valutazione critica del loro operato e per una connessione costruttiva del loro pensiero. Autori come Pereyson, Eco, Arheim, Popper, Barilli e Perniola devono dividere la scena con scrittori e scienziati come Von Bertalanffy, Eigen, Prigogine     ,Capra, Lazlo e Ruelle. Tutto ciò geenera i presupposti perché affiorino nozioni alquanto innovative per il mondo dell’arte, che riecono ad essere molto persuasive: lo stop and go, il top sensual, gli anelli di retroazione M e D, il gradiente dell’opera d’arte, la funzione nousomica dell’arte, il quarto mondo plus, il sottoschema emulazione-creazione, il contempo, l’iperregolazione e l’anropia del sistema arte sono tra i più importanti contributi di chiarezza e di sintesi interpretativa che emergono in questo saggio, il quale è il primo atto di un lavoro interconnesso che confluisce anche in altri due volumi (lo zero assoluto dell’arte e Arte simplessa) in cui si analizza lo stato di dequalificazione attuale della produzione artistica e in cui si individuano i contenuti essenziali di quella che sarà l’unica arte praticabile per soppiantare l’arte liminare di questi ultimi tempi.