MANIFESTAZIONE 2007
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“Il Borgo” 2007
“Amore: linfa vitale di tutti i
tempi e di tutte le culture”
1- 4 novembre 2007
Arte - Artigianato -
Filiera produttiva “Linea Parco - Gastronomia - Letteratura”
( Premi e
Soggiorno)
LAND ART
I Tagli Dell'Artista Nera sulla
roccia di Roccadaspide
nel Parco Nazionale del Cilento
e Vallo di Diano |
LAND ART di Nera D'Auto
TERRA, ARIA, FUOCO E ACQUA NELLA
LAND ART DI NERA
Testo critico di Gerardo Pecci
Nera d’Auto: non solo un nome, ma
una donna dalla forte personalità, il cui vulcanismo creativo
spesso si pone in deciso contrasto con il mondo e con i “canoni”
della nostra società falsa e corrotta, sprecona e infima, dove
solo il denaro sembra essere il motore che la fa faticosamente e
vorticosamente muovere, senza guardare alla vita e all’arte, che
della vita ne è pur sempre lo specchio più vero, anche se a
volte appannato dal velo della falsa moralità che tarpa le ali
alla fantasia, alla poesia, all’amore, all’eros. Nera ama la
propria terra, si batte per il suo riscatto, si batte per la sua
conservazione e valorizzazione culturale, sociale ed economica.
E lo fa attraverso i mezzi che possiede e padroneggia in maniera
impeccabile: con i suoi dipinti, con le sue tele, con le sue
“provocazioni artistiche”, con i suoi dubbi e con la sua
femminilità. Se è vero che la Land Art nasce negli Stati Uniti
d’America negli anni ’60 e ’70 – il termine fu coniato nel 1969
da Gerry Shum – come una costola dell’arte concettuale, è pur
vero che Nera promuove una propria Land Art, a dimensione
anche onirica e romantica insieme, che ben si fonde con la
natura, con le piante, ossia con gli alberi, con le foglie, con
il profilo dei monti e l’azzurro del cielo e del mare. Così i
suoi pannelli dorati con i tagli netti e taglienti della tela
non sono più soltanto lacerazioni della materia-spazio, ma
diventano pura energia creativa; essi sono la dimostrazione
visibile, tangibile, vera, concreta e reale, di una
concettualità plastico-spaziale e coloristico-pittorica che
partendo dalla tradizione la superano, per proporre una
dimensione “altra” del mondo, della vita e delle sue
contraddizioni, dell’arte, dello spazio non più euclideo, ma
ideale e reale insieme. Questo senso dell’arte e dello spazio,
del tempo che scorre, dell’eternità, non può trovare paragoni,
ad esempio, con l’arte di Fontana o con la spazialità plastica
di Burri, perché diverse e nuove sono le premesse di una poetica
autonoma e originale quale è quella che ci propone Nera. Qui è
l’arte che si fonde e confonde nello spazio della natura e
lascia trasparire quello che vi è dietro e dentro il paesaggio,
dentro e dietro le piante. E’ un sottile gioco: ironico, ludico
e serioso, tragico e drammatico, che filtra tra lo spazio del
paesaggio e lo spazio di tele e tagli e buchi che respirano
l’aria del tempo e delle cose, l’atmosfera della vita. Pertanto
le sue istallazioni sono il segno tangibile di un’arte che
respira l’eternità della vita e del mondo, sono immerse in un
paesaggio che merita rispetto e attenzione, che va capito a
fondo e amato. Nelle sue opere vi è la sinfonia della natura, i
suoi tagli nella tela, le sue lacerazioni sono anche valvole di
sfogo dei suoni e dei colori della natura e idealmente
richiamano l’eco delle parole del Cantico delle Creature di San
Francesco. Ma qui le parole non sono umane, ci sono offerte
dallo stormire delle fronde, dal sibilo del vento, dal canto
egli uccelli, dai passi degli animali che vivono gli spazi e i
tempi e i luoghi del paesaggio, della roccia viva e dei colori
delle foglie e della scorza degli alberi. Vi è anche il ricordo
letterario del panismo dannunziano, della fusione simbiotica tra
l’essere e il divenire. Terra, Aria, Fuoco e Acqua sono i sicuri
elementi primordiali, ancestrali, a cui Nera fa riferimento e lo
fa in maniera discreta, delicata come le carezze di una tenera
amante, valorizzando attraverso i “fori” delle tele quello che
vi è dietro, ossia lo spirito, l’essenza del paesaggio
naturale, seminascosto dai pannelli, accarezzando con lo sguardo
frammenti di un universo che si porge in tutta la sua
stupefacente grandezza. Il senso della Land Art di Nera va a
ricostruirsi in un puzzle che vuole fortemente ricondurci alla
ricomposizione della nostra stessa frammentata vita, per
osservarla in modi sempre nuovi e diversi, da punti di vista e
angolazioni inusuali e sorprendenti. Land Art come riscoperta
del mondo, come riappropriazione di una dimensione umana per
questo nostro alienato vivere, per ricomporre la vita, e il
paesaggio che la contiene, nella sua integrità e dignità
attraverso atomi di colore e di luce che si propongono come la
strada maestra da ripercorrere per raggiungere l’essenza della
vita, attraverso l’eterno gioco dei sentimenti che albergano
nella vera arte. E’ un gioco di rimandi, è la magia dell’arte:
vedere e saper vedere, guardare e saper guardare, immaginare e
proporre una nuova via dell’arte per un nuovo sguardo, per un
nuovo modo di osservare e rispettare il mondo e la natura in cui
siamo nati e in cui viviamo.
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Artisti Partecipanti
"Amore Linfa Vitale"
“Amore: linfa vitale di tutti i tempi e di tutte le culture”
Testo critico di Gerardo Pecci
Il tema de “Il Borgo 2007” non a
caso si ispira all’amore, in un tempo in cui questo sentimento
sembra aver perduto il suo significato per divenire soltanto un
termine usato, e abusato, per sterili canzonette e per
nascondere “altro”, ma certamente non per significare quella
vasta gamma di emozioni e sensazioni che rendono la vita degna
d’essere vissuta nella pienezza della sua totalità ed essenza.
Certo, l’amore nell’immaginario collettivo è banalmente
indicato come” motore del mondo”, ma a ben vedere esso si carica
di tanti significati e di tante sfumature che è difficile
tracciarne un “identikit”, sia pure molto approssimativo. In
questo senso l’arte, la letteratura in genere e la poesia
soprattutto, è stata ed è attraversata sempre da questo
sentimento; le arti figurative raccolgono opere magistrali
ispirate ai grandi amori, alla vita, alla realtà di un
sentimento che alberga nel cuore di tutti, al di là del tempo e
dello spazio, al di là di ogni connotazione sociale, politica,
economica. I colori, le figure, le immagini possono contribuire
a dare un’interpretazione di questo sentimento, che resta un
mistero affascinante, ma pur sempre un mistero legato alla vita,
all’origine della vita. Ed era proprio questa l’intenzione del
grande pittore Courbet quando, nel 1866, dipinse per il
diplomatico turco Khalyl Bey il famoso dipinto erotico
“L’Origine du monde” in cui il sesso femminile, in primo piano,
è «ostentato, esibito senza pudore, imbarazzo o ipocrisia e,
allo stesso tempo, è rappresentato come naturale, sublime e
innocente, origine del desiderio della vita.» (P.
Courthion)
Oggi, in questa mostra, è la
pittrice Nera d’Auto che ci presenta dipinti erotici, ispirati
all’arte del fare all’amore descritta nel Kamasutra indiano, che
è soprattutto una filosofia, fortunatamente priva del senso
occidentale del “peccato”, ma anche una disciplina e non un
semplice e arido elenco di posizioni sessuali. In essi vi sono
gli stessi principi ispiratori di Courbet, ma con la sensibilità
e il taglio artistico che le è proprio, con il linguaggio dei
pieni e dei vuoti, dei tagli e dei fori, che è parte integrante
della propria arte. Sono dipinti che vogliono proporsi come un
inno alla verità, senza i falsi moralismi e il falso perbenismo
di cui è strapiena la nostra società malata. Vi è poi l’opera di
Salvatore Scaramozzino Maternità in cui una cavalla
allatta un vitellino, con riferimenti scenografici all’antichità
e all’iconologia classica della fertilità, quali appunto due
classicheggianti statue femminili. L’altra Maternità
presente in mostra è quella di Pasquale Petrucci. Essa
rappresenta, con un linearismo dinamico accentuato, il netto
profilo di un ventre gravido che, per certi versi, ricorda le
statuine delle Veneri preistoriche, simboli ancestrali della
maternità. E’ un inno alla vita che sta per nascere e alla
madre che la contiene: due vite in una. Gaetano Vicari, invece,
ci presenta un’opera in cui sono presenti un tratto e un
colorismo lirico molto toccanti e il tema stesso delle figure è
quello dell’abbandono amoroso nel momento in cui due esseri
umani intrecciano le proprie vite in un caldo abbraccio che
diviene dilemma del presente e anche del futuro: resteranno
insieme? Cosa sarà della loro vita? Un abbraccio rubato al
tempo? Carezze che resteranno per sempre cristallizzate nel
cuore? Saranno perdute nell’oblio del tempo e della memoria? I
buchi, qui, vogliono forse sottolineare l’andare oltre...
dove?... Dove porta l’amore?... E il mistero della vita
vorticosamente ricomincia. Il senso dell’abbandono dolce e
appassionato, delicato e malinconico, è poi presente nell’opera
di Alessandro Passerini. Un ragazzo poggia dolcemente la testa
sulle ginocchia della propria amata, che lo guarda con amore
infinito. I colori, forti e pieni, luminosi e quasi puri,
vogliono qui sottolineare la pura vitalità di sentimenti ed
emozioni che vanno al di là del tempo e dello spazio e
appartengono di diritto a tutti gli esseri umani. L’abbraccio
appassionato di due amanti, nudi e in piedi, è l’opera bicroma
di Stefano Cattolico che esprime con la linea il senso pieno di
un momento in cui due persone si congiungono in una stretta
dolce e senza tempo, che unisce i loro corpi eternando un
sentimento che alberga nel cuore degli esseri umani. Questa
mostra, infine, si propone come momento per un’ulteriore e
personale riflessione sull’amore e sui suoi molteplici risvolti
emotivi, emozionali - fatti di gioia, di eros, di abbandono
estatico, di dolore, di nostalgia e di struggenti ricordi, di
rimpianti, e anche di desideri di vendetta per chi dall’amore, o
meglio dal falso amore, ha subito dei torti - e lo fa attraverso
il linguaggio universale dell’arte della pittura. Ogni ulteriore
commento è superfluo. A ognuno la libertà dei propri pensieri e
delle proprie riflessioni.
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Pasquale Petrucci |

Salvatore Scaramozzino |
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Nera D'Auto |

Nera D'Auto |
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Alessandro Passarini |

Stefano Cattolico |
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Gaetano Vicari |
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LAND ART degli Artisti.. |

Stefano Cattolico |

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Alessandro Passarini |

Alessandro Passarini |
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Pasquale Petrucci |

Pasquale Petrucci |
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LAND ART degli Studenti
Della Scuola Media Istituto Comprensivo Statale |
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Istituto Tecnico Industriale Statale "S.Valitutti"
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Liceo Scientifico Statale "Parmenide" |
Anonimo |
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